Ricordando
le mie origini, dedico questo post alle generazioni di umili seggiolai
che nei secoli, sono partiti dalla mia vallata per offrire la loro opera
in remote contrade italiane e francesi.
Scriveva Giovanni Gravenbroch alla fine del millecinquecento:

"...noi intendiamo di estendere il fervore industrioso del povero popolo che circonda la terra d'Agort nel territorio bellunese, stante che alcuni di quei villici, massime nell'inverno, obbligati dalla fame, abbandonano il proprio nido...
...tali sono gli Conza Careghe, gente senz'arte e senza altra attività che di costruire sedie d'ogni sorte,


di legno di salce e trecce di paglia, tradotta da dolci paludi...
... vivendo con parsimonia, onde conservare il denaro in maniera che non si alimentano di altro che polenta,

cibo in vero assai gradito ne' nativi alpestri paesi."
il seggiolaio da un disegno di Giovanni Gravenbroch
"...noi intendiamo di estendere il fervore industrioso del povero popolo che circonda la terra d'Agort nel territorio bellunese, stante che alcuni di quei villici, massime nell'inverno, obbligati dalla fame, abbandonano il proprio nido...
...tali sono gli Conza Careghe, gente senz'arte e senza altra attività che di costruire sedie d'ogni sorte,
già
verso gli otto anni i bambini venivano affidati ad un seggiolaio e
mandati in giro per l'Italia e la Francia per imparare un lavoro e
contribuire al mantenimento della famiglia
seggiolai al lavoro
di legno di salce e trecce di paglia, tradotta da dolci paludi...
... vivendo con parsimonia, onde conservare il denaro in maniera che non si alimentano di altro che polenta,

cibo in vero assai gradito ne' nativi alpestri paesi."
Le seggiole riprodotte im questo notissimo quadro di Van Gogh sono sicuramente state costruite da seggiolai agordini.
2 commenti:
Tanti bambini andavano in Francia a lavorare anche dalla Liguria alla fine del XIX secolo, ma le autorità locali cercavano di disincentivare questo sfruttamento.
@ Sara grazie per la visita. Gli ultimi decenni del secolo XIX° sono stati anni di miseria e di fame per intere comunità causa la peronospera che colpì le coltivazione con conseguente carestia, costringendo all'emigrazione interi paesi, anche i bambini dall'età di otto anno erano considerati validi al lavoro pesante anche nelle pericolosissime miniere; speriamo che anni così terribili siano definitivamente tramontati e portiamo un po' di considerazione per i meno fortunati che cercano un boccone di pane nel nostro Paese.
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