giovedì 8 maggio 2014

arrivo a Dubrovnik

dal ponte all'ingresso di Dubrovnik


dall'arsenale




  una delle tante scalette




 la fontana e, a sinistra, lo "stradun", il corso principale nella città vecchia, benché fino a due ore prima la città fosse stata "occupata" da circa 40.000 giovani cattolici croati, non si vedeva una cartaccia o una bottiglia di plastica abbandonata




incantevole visione notturna del porto


Nella mia giovinezza ho navigato
lLungo le coste dalmate. Isolotti
a fior d’onda emergevano, ove raro
un uccello sostava, scivolosi al sole
belli come smeraldi. Quando l’alta
marea e la notte li annullava, vele
sottovento sbandavano più al largo,
per fuggirne l’insidia. Oggi il mio regno
è quella terra di nessuno. Il porto
accende ad altri i suoi lumi; ma al largo
sospinge ancora il non domato spirito,
e della vita il doloroso amore.

Umberto Saba

3 commenti:

Patzy ha detto...

Un bellissimo posto dove, forse, non potró mai andare, cosi che apprezzo molto questa condivisione. Abbracci il mio amico.

Pierpaolo ha detto...

Che meraviglia Sileno. Inutile dire che la foto che apprezzo di più è lo scatto in notturna... Un abbraccio

Anonimo ha detto...

tutto l'amore e il dolore di Saba per la sua terra perduta...le foto. in particolare la prima sono incredibilmente belle
Ventis