lunedì 17 settembre 2012

in ricordo di un amico

Due anni fa, un male implacabile nel giro di tre mesi folgorava un amico.
Era una persona straordinaria dai molteplici interessi, politicamente impegnata, grande amante della montagna e della gente della montagna.
Tutti gli anni in estate, radunava  in un villaggio abbandonato da mezzo secolo tutti gli amici, da gruppi di bambini  ai quali trasmetteva il suo amore per la montagna, ai più grandi alpinisti e guide alpine che hanno fatto la storia sulle Dolomiti e anche sulle vette di tutto il mondo.
Ieri, in una giornata piena di sole, lo abbiamo ricordato, mangiando e brindando  si sentiva che era presente e ogni istante sembrava di sentirlo imprecare col suo tono burbero e la sua voce tonante:      #@****@à^   mi volete santificare adesso?



arrivando al villaggio, una simpatica sorpresa: La Cà del picchio

incominciano ad arrivare gli ospiti, fra i più grandi alpinisti della seconda metà del secolo scorso 


Il fuoco con pregiata legna di frassino per apprestare il braciere per la grigliata

le costicine, saporitissime e grigliate alla perfezione


il "pastin" un tipico prodotto bellunese, eccezionale alla griglia 


e per finire un brindisi a Matteo, fatto da uno che è arrivato sul "Tetto del mondo" e che con cinque cammelli a trentanove gradi sottozero di giorno, assieme ad un amico, è stato il primo occidentale a ripercorrere la "Via della seta"  dal Nepal alla Cina con "Il milione" di Marco Polo come unica guida; una persona unica  che ha rinunciato alla notorietà data  dai mass media, "per restare sempre lui" dice,  facendo il pastore e la guida alpina, una persona convinta che: " la montagna senza umanità è solo un cumulo di rocce"

7 commenti:

Gibran ha detto...

La fine del tuo amico mi ha molto commossa,ma un sorriso me lo ha strappato la Ca'del picchio è veramente geniale.
Ciao Sileno.

Nidia ha detto...

Da una bellunese a un bellunese un saluto e molti complimenti per queste belle pagine. Purtroppo la montagna strappa quasi ogni anno qualche amico dal territorio e dagli affetti. Ricordarlo è farlo rivivere.

Nidia ha detto...

P.S. in questo caso non è stata la montagna a portarlo via, ho riletto con più attenzione, scusate

randi ha detto...

Sileno anche questo tuo post mi è piaciuto moltissimo: sincero diretto, immediato! per non parlare delle foto... e infine che dire della definizione della montagna da parte del tuo amico alpinista? sintesi sublime è sufficiente? :)

ale ha detto...

solo un abbraccio perchè l'essenziale, quel che c'era da dire l'hai fatto tu magistralmente e le tue immagini "parlano"...

con affetto, Ale

Pierpaolo ha detto...

Tutto è così genuino in questo tuo post, dall'inizio alla fine, passando per la grigliata... :)
Oserei dire che molte cose senza umanità sono un cumulo di rocce...
Un pensiero per Matteo anche da quaggiù... A presto Sileno

Adriano Maini ha detto...

Hai qui dato una grande, vera lezione di vita!