A sud ci sono Brindisi e Lecce, a Brindisi ci sono stato tre volte con la giornata libera in attesa del traghetto notturno per la Grecia ed ho avuto modo di visitarla bene, ma Lecce e il suo famosissimo barocco non li ho mai visti, poi eventualmente un salto a Otranto ci può stare. allora a Lecce!
Arrivato nella città salentina a mezza mattina, la mia preoccupazione è di trovare subito un albergo .
Esco sulla piazza speranzoso di vedere la segnaletica gialla con le indicazioni degli alberghi, ma di tale segnaletica nemmeno l'ombra e non vedo nemmeno nessuna indicazione turistica; nessun problema, ho solo uno zaino leggero e un borsello a tracolla con un paio di tasche capaci per contenere una guida e la fotocamera, così mi avvio lungo il viale alberato verso il centro città, appena incontro un vigile urbano chiedo informazioni per eventuali alberghi o per un ufficio turistico, purtroppo in tutta la giornata di vigili urbani ne ho visto passare due in motocicletta e un'auto parcheggiata, ma senza agenti visibili nelle vicinanze e nemmeno di uffici turistici mi sono accorto dell'esistenza..
Il primo hotel che incontro è un cinque stelle, un po' troppo eccessivo per me, inoltre sarebbe pure una presa in giro considerando che i grillini non stanno nelle mie simpatie.
Passo dopo passo arrivo in centro davanti al castello di Carlo V
con un senso di frustrazione per non aver ancora risolto il problema del pernottamento; entro in un'edicola per acquistare una guida della città, ma prima di cominciare la visita del centro devo risolvere il problema alloggio che deve essere necessariamente in prossimità della stazione, poiché devo obbligatoriamente partire da Lecce con un IC alle 6,25 del mattino per evitare un pernottamento in qualche altra città italiana.
con un senso di frustrazione per non aver ancora risolto il problema del pernottamento; entro in un'edicola per acquistare una guida della città, ma prima di cominciare la visita del centro devo risolvere il problema alloggio che deve essere necessariamente in prossimità della stazione, poiché devo obbligatoriamente partire da Lecce con un IC alle 6,25 del mattino per evitare un pernottamento in qualche altra città italiana.
Chiedo ancora qualche informazione all'edicolante fra le quali anche la conferma della direzione per la stazione e con mia sorpresa l'edicolante mi indica una direzione diversa rispetto a quella da cui ero arrivato, seguo il consiglio dell'edicolante; dopo mezz'ora che cammino senza vedere nessun cartello che indichi: Stazione, la guida che avevo comperato portava una mappa microscopica e illeggibile entro in un bar per ristorarmi, e per chiedere nuovamente informazioni. La barista mi dice che la stazione è molto lontana che mi conviene prendere l'autobus N° 31 dall'altra parte della strada. Compero il biglietto, attraverso il viale c'è la palina alla fermata che indica solo: " Linea 31- Stazione- passaggio ogni 30 minuti, ultima corsa alle ore..." e comincia l'attesa fortunatamente all'ombra di un frondoso albero, i minuti passano, solo gli autobus non passano, ma resisto. Dopo 35 minuti arrivano contemporaneamente due autobus il 23, ( che non era indicato da nessuna parte) e un altro che non era comunque il 31. Chiedo all'autista del 23 se andava in stazione, lui mi dice di salire e mi spiega che per la stazione ci sarebbe il 31, ma che è sospeso per il periodo estivo, ( mi chiedo se in una città vocata al turismo ci sia un responsabile, e che uno sprovveduto turista resti immobile ad una fermata ad aspettare un autobus che dalle indicazioni ufficiali sarebbe dovuto passare ogni 30 minuti, invece il primo sarebbe passato probabilmente il mese dopo).Il cortese autista mi spiega che il 23 è quello che passa più vicino alla stazione e che mi avrebbe avvisato lui dove dovevo scendere, gentilmente mi avverte della mia fermata, mi dice prosegua lungo questo viale per una decina di minuti poi chieda nuovamente informazioni.
Dopo pochi passi il primo colpo di fortuna: uno splendido hotel tre stelle, alla reception mi due cortesissime signorine, mi danno una cartina (ben leggibile) di Lecce, e finalmente una buona doccia rinfrescante, una camera linda, arredata semplicemente, ma con gusto e silenziosissima.
Sono le 13 ,30 ed esco per mangiare, trovo una trattoria dal nome accativante, un'ottima pasta con tonno fresco, una birra e per secondo un piatto di ortaggi grigliati e una mozzarella, poi qualche dolcetto alle mandorle e un caffè; il conto di trenta euro mi sembra un po' eccessivo in relazione a quanto mangiato, sullo scontrino c'era scritto prezzo fisso, ma l'ho saputo solo dallo scontrino.
Ritorno al castello di re Carlo e su tre lati non vedo alcun cartello d'ingresso, così proseguo sotto il sole implacabile del pomeriggio; incontro la prima chiesa dopo santa Maria della Luce
che avevo visto in mattinata: Santa Trinità in santa Croce : un vero splendore mi siedo lungamente su una panca per ammirare l'interno e per godere del refrigerio, la guida che ho acquistato non mi è di nessun aiuto perché non ha un indice, la piantina' in un riquadro di 5 x 7 cm sono riportati nomi di 91 palazzi e in un altro riquadro di 3 x 8,5 cm. 53 fra monumenti e chiese
, come dire che ci vorrebbe un microscopio per leggere e il nervosismo aumenta, tanto più che nessuna indicazione turistica all'esterno dice di quale chiesa si tratta e nemmeno per i palazzi ho visto nulla, arranco verso il duomo e anche nel duomo mi soffermo a lungo, visito la cripta e per la prima volta trovo un cartello con delle indicazioni turistiche, ma sarà anche l'ultima volta. Uscito dal duomo
mi fermo ad un angolo per fare il punto e vengo avvicinato da un africano, mi saluta e cominciamo a chiacchierare, mi racconta che abita a Novara, ma la moglie e un figlio appena nato abitano a Lecce e che il giorno dopo è la festa per il figlio, così passiamo qualche minuto assieme chiacchierando, poi mi ringrazia per esserlo stato ad ascoltare e nel darmi la mano mi fa scivolare nel palmo un elefantino ed una tartaruga forse di alabastro, dicendomi che sono dei portafortuna che non vende, ma che mi regala per me e mia moglie, così devo, in qualche modo ricambiare, pensavo a 10€, ma ho solo un biglietto da 20 che gli passo e che lui bacia contento, spiegandomi che domani, per la festa del figlio avrà molte spese, ho la sensazione di essere stato gabbato, ma penso che di soldi ne spreco tanti che va bene così e gli auguro buona fortuna. per lui e per la sua famiglia.
Proseguo poi il giro turistico,
però un po' per la spossatezza dovuta ai tanti km a piedi sotto un sole rovente, un po' per la delusione di non trovare delle indicazioni che siano di ausilio nella visita, ormai guardo quei capolavori senza più nessuna emozione e nessun coinvolgimento, è tanto come guardare una cartolina, arrivo all'hotel verso le 19, una rinfrescata ed esco per mangiare qualcosa, veramente non avevo appetito, ma sapevo che il giorno seguente mi aspettavano 13 ore di treno prima di poter mangiare un toast, ormai di andare ad Otranto non se ne parlava più viste le delusioni di Lecce.
In una pasticceria un cappuccino e un delizioso dolce alle mandorle, cercando i soldi trovo l'elefantino portafortuna, così dopo una strofinata alla proboscide e una palpatina al deretano prendo un grattaevinci da 5€, e vinco 15 €, così dieci dei venti euro dati al giovane padre africano sono rientrati subito.
All'alba lascio Lecce: Addio Lecce sei molto bella, ma se mai un giorno qualcuno mi facesse la proposta di visitare il famoso barocco leccese risponderò: Ma perché invece non andiamo da un'altra parte?
Sono le 13 ,30 ed esco per mangiare, trovo una trattoria dal nome accativante, un'ottima pasta con tonno fresco, una birra e per secondo un piatto di ortaggi grigliati e una mozzarella, poi qualche dolcetto alle mandorle e un caffè; il conto di trenta euro mi sembra un po' eccessivo in relazione a quanto mangiato, sullo scontrino c'era scritto prezzo fisso, ma l'ho saputo solo dallo scontrino.
Ritorno al castello di re Carlo e su tre lati non vedo alcun cartello d'ingresso, così proseguo sotto il sole implacabile del pomeriggio; incontro la prima chiesa dopo santa Maria della Luce
che avevo visto in mattinata: Santa Trinità in santa Croce : un vero splendore mi siedo lungamente su una panca per ammirare l'interno e per godere del refrigerio, la guida che ho acquistato non mi è di nessun aiuto perché non ha un indice, la piantina' in un riquadro di 5 x 7 cm sono riportati nomi di 91 palazzi e in un altro riquadro di 3 x 8,5 cm. 53 fra monumenti e chiese
, come dire che ci vorrebbe un microscopio per leggere e il nervosismo aumenta, tanto più che nessuna indicazione turistica all'esterno dice di quale chiesa si tratta e nemmeno per i palazzi ho visto nulla, arranco verso il duomo e anche nel duomo mi soffermo a lungo, visito la cripta e per la prima volta trovo un cartello con delle indicazioni turistiche, ma sarà anche l'ultima volta. Uscito dal duomo
mi fermo ad un angolo per fare il punto e vengo avvicinato da un africano, mi saluta e cominciamo a chiacchierare, mi racconta che abita a Novara, ma la moglie e un figlio appena nato abitano a Lecce e che il giorno dopo è la festa per il figlio, così passiamo qualche minuto assieme chiacchierando, poi mi ringrazia per esserlo stato ad ascoltare e nel darmi la mano mi fa scivolare nel palmo un elefantino ed una tartaruga forse di alabastro, dicendomi che sono dei portafortuna che non vende, ma che mi regala per me e mia moglie, così devo, in qualche modo ricambiare, pensavo a 10€, ma ho solo un biglietto da 20 che gli passo e che lui bacia contento, spiegandomi che domani, per la festa del figlio avrà molte spese, ho la sensazione di essere stato gabbato, ma penso che di soldi ne spreco tanti che va bene così e gli auguro buona fortuna. per lui e per la sua famiglia.
Proseguo poi il giro turistico,
però un po' per la spossatezza dovuta ai tanti km a piedi sotto un sole rovente, un po' per la delusione di non trovare delle indicazioni che siano di ausilio nella visita, ormai guardo quei capolavori senza più nessuna emozione e nessun coinvolgimento, è tanto come guardare una cartolina, arrivo all'hotel verso le 19, una rinfrescata ed esco per mangiare qualcosa, veramente non avevo appetito, ma sapevo che il giorno seguente mi aspettavano 13 ore di treno prima di poter mangiare un toast, ormai di andare ad Otranto non se ne parlava più viste le delusioni di Lecce.
In una pasticceria un cappuccino e un delizioso dolce alle mandorle, cercando i soldi trovo l'elefantino portafortuna, così dopo una strofinata alla proboscide e una palpatina al deretano prendo un grattaevinci da 5€, e vinco 15 €, così dieci dei venti euro dati al giovane padre africano sono rientrati subito.
All'alba lascio Lecce: Addio Lecce sei molto bella, ma se mai un giorno qualcuno mi facesse la proposta di visitare il famoso barocco leccese risponderò: Ma perché invece non andiamo da un'altra parte?