La diga terminata alla fine degli anni 50 al termine dei lavori era considerata la diga più alta del mondo con i suoi 264,60 metri di altezza.
Nell'immagine accanto , si vede l'ingresso della galleria di servizio, lunga oltre 500 metri.
Nell'immagine a destra : i finestroni
all'ingresso della galleria.
In questa immagine, si vede
lo scarico di fondo della diga e
la sommità della diga.
Nella foto sotto : La valle del Vajont dal ponte Tubo.
Il ponte Tubo attraversa la gola del Vajont a valle della diga e ad una altezza dal torrente di circa 160 metri
A destra: La diga dal
ponte Tubo, a questo punto
si vedono circa 100 metri di diga, dal ponte alla base della diga c'è ancora un dislivello di circa 160 metri.
La valle del Vajont dal ponte Tubo, la cascata che si vede a destra è lo scarico di fondo della diga, un salto di 160 metri.
Sotto: Il ponte Tubo
La diga vista dal ponte.
il tubo passa sotto la frana e
questo tubo ha una portata di acqua verso la centrale di Soverzene di 50 metri cubi al secondo.
sono della frana che precipitò
nel lago la sera del 9 ottobre 1963 alle ore 22,39.
Il
fronte della frana è lungo circa 2 km; la massa precipitata nel lago
alla velocità di circa 90 km/h era di 270 milioni di metri cubi di terra
e sollevò sopra la diga un'onda di oltre 100 metri fino alle prime case
del paese di Casso, poi l'acqua si infilò nella strettissima valle del
Vajont 370 metri più in basso e piombò sul paese di Longarone situato
allo sbocco della valle a circa tre km di distanza, in un tempo di circa
tre minuti; all'uscita della valle il muro d'acqua era alto circa 70
metri.
L'acqua che trascinava
con se fra le altre cose, macigni di diverse tonnellate, terra e tronchi
d'albero, era preceduta da un vento furioso.
Le vittime della tragedia sono state stimate in 1910, molti corpi non sono mai stati trovati.
La diga ha retto perfettamente
all'urto dell'acqua e in questa foto si vede che solo una minima parte della corona è
stata asportata.
ricostruito paese di Longarone.
Le luci che si vedono a destra
Le luci che si vedono a destra
sulla
montagna, sono i finestroni della galleria sulla strada che da
Longarone percorre la Valcellina verso la pianura friulana.
Un pensiero per tutte quelle vittime, sacrificate dalla cupidigia umana.
PS:
Nonostante abbia cercato di documentarmi accuratamente, è possibile che
sia incorso in qualche errore; nell'eventualita chiedo di scusarmi.
Durante la visita alla diga il 25 novembre 2008 siamo entrati nei cameroni all'interno della diga e a fianco della gigantesca condotta forzata, ( visibile in una foto sopra), che portava alla centrale idroelettrica l'acqua che oltre all'acqua del torrente Vajont, proveniva da altri 2 laghi, il lago di Centro Cadore e il lago di Pontesei e nella condotta bypassava la frana per alimentare la centrale di Soverzene; gli amici del coro "Adunata" organizzatori della visita cantavano una canzone di montagna in memoria delle vittime, fu un momento fortemente emotivo, la melodia sommessamente cantata e a pochi centimetri alle nostre spalle, il fruscio poderoso dell'acqua.
5 commenti:
(ti penso, ti penso, ti penso)
ero certa che mi avresti "fatto memoria" di questo incredibile dolore.
ne ero certa. Grazie Sileno.
sono stata in pellegrinaggio in quei luoghi, sopra quelle tombe,,,più scorre il tempo e più ho una sola parola
AGGHIACCIANTE
sono Ven...non mi rileva l'account, sorry
Quella immane tragedia, mi tenne incollata alla tv per ore, come l'ha definita Ven è stata veramente agghiacciante.
Ciao Sileno.
PS. E' vero la cupidigia umana non ha confini.
Mi unisco al pensiero. E' una tragedia che rimbomba a distanza di anni e raggiunge anche le mie generazioni...
A presto Sileno
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