Sotto una fitta pioggerella autunnale posto queste immagini di altre estati nelle quali il cielo terso non era solo un evento eccezionale come quest'anno.
Inizio con le Pale di san Lucano, un gruppo di cime ad ovest della cittadina di Agordo che hanno preso il nome dal vescovo Lucano, sembra che il vescovo si fosse rifugiato nella valle per sfuggire dai seguaci dell'arianesimo che lo combattevano, la vetta più alta raggiunge i 2.406 metri s.l.m. le altre cime sono sui 2.300 m.
Una immagine di tarda primavera del monte Antelao m 3.177s.l.m. la cima fu raggiunta per la prima volta da un cacciatore di san Vito di Cadore: Matteo Ossi nel 1850; lo stesso Matteo Ossi portò poi sulla vetta l'alpinista viennese Paul Grohmann nel 1863.
Fra Cortina d'Ampezzo e Misurina: il Monte Cristallo metri 3.221
Uno dei più bei profili delle Dolomiti: le Tre Cime di Lavaredo, il primo a raggiungere la vetta della Cima Grande : Paul Grohmann nel 1869, accompagnato dalla giuda Michel Innerkofler; in primo piano il mio infaticabile compagno di tante escursioni: Brick
Il Monte Rudo m. 2.862, in prossimità delle Tre Cime di Lavaredo.
Tutte queste montagne furono spettatrici di tanti combattimenti e di tanto sangue di ragazzi sparso dall'inizio della prima guerra mondiale fino al novembre del 1917; sul Monte Rudo fu installata l'artiglieria austroungarica e alle ore 8,30 del 24 maggio 1915, il primo colpo di cannone sparò sul Monte Piana uccidendo due alpini.
Il Monte Piana 2.324 metri s.l.m. , su questo altopiano gli italiani e gli austroungarici si fronteggiarono combattendo spietatamente, finché gli italiani si ritirarono dopo la disfatta di Caporetto.
A qualche km. in linea d'aria dalle Tre Cime di Lavaredo ecco la Tofana di Rozes metri 3.225, il solito Paul Grohmann fu il primo a salire in vetta nel 1864 accompagnato dalla guida Francesco Lacedelli. Tutte le montagne che si vedono nell'immagine furono ferocemente contese nella Grande Guerra e al centro della foto, (in ombra a destra della forcella), si vede il Castelletto della Tofana, per molti mesi una spina nel fianco dei combattenti italiani finché con una possente mina alle ore 3,30 del 11 luglio 1916 fu fatto saltare, sembra che il re sciaboletta assistesse allo scoppio della mina nella zona in cui ho scattato la fotografia: le Cinque Torri dell'Averau.
A tutti coloro che sono passati fra queste immagini auguro tanti giorni sereni e la gioia di potersi riempire lo spirito vivendo queste vette meravigliose e uniche nel mondo.
"Sono le grandi cattedrali della terra, con i loro portali di roccia, i mosaici di nubi, i cori dei torrenti, gli altari di neve, le volte di porpora scintillanti di stelle."
John Ruskin
Uno dei più bei profili delle Dolomiti: le Tre Cime di Lavaredo, il primo a raggiungere la vetta della Cima Grande : Paul Grohmann nel 1869, accompagnato dalla giuda Michel Innerkofler; in primo piano il mio infaticabile compagno di tante escursioni: Brick
Fra le montagne che circondano le Tre Cime, ecco il gruppo dei Tre Scarperi, il nome, secondo una leggenda deriva da tre ciabattini di Dobbiaco che da quelle parti andavano insieme a caccia qualche secolo fa; la cima più alta raggiunge i 3.153 metri s.l.m.
Tutte queste montagne furono spettatrici di tanti combattimenti e di tanto sangue di ragazzi sparso dall'inizio della prima guerra mondiale fino al novembre del 1917; sul Monte Rudo fu installata l'artiglieria austroungarica e alle ore 8,30 del 24 maggio 1915, il primo colpo di cannone sparò sul Monte Piana uccidendo due alpini.
Il Monte Piana 2.324 metri s.l.m. , su questo altopiano gli italiani e gli austroungarici si fronteggiarono combattendo spietatamente, finché gli italiani si ritirarono dopo la disfatta di Caporetto.
A qualche km. in linea d'aria dalle Tre Cime di Lavaredo ecco la Tofana di Rozes metri 3.225, il solito Paul Grohmann fu il primo a salire in vetta nel 1864 accompagnato dalla guida Francesco Lacedelli. Tutte le montagne che si vedono nell'immagine furono ferocemente contese nella Grande Guerra e al centro della foto, (in ombra a destra della forcella), si vede il Castelletto della Tofana, per molti mesi una spina nel fianco dei combattenti italiani finché con una possente mina alle ore 3,30 del 11 luglio 1916 fu fatto saltare, sembra che il re sciaboletta assistesse allo scoppio della mina nella zona in cui ho scattato la fotografia: le Cinque Torri dell'Averau.
A tutti coloro che sono passati fra queste immagini auguro tanti giorni sereni e la gioia di potersi riempire lo spirito vivendo queste vette meravigliose e uniche nel mondo.
"Sono le grandi cattedrali della terra, con i loro portali di roccia, i mosaici di nubi, i cori dei torrenti, gli altari di neve, le volte di porpora scintillanti di stelle."
John Ruskin